Strade panoramiche
ISLANDA
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Trekking Fimmvörðuháls prima parte:
risalire le cascate del fiume Skógaá
Il sentiero comincia con una ripida scalinata accanto alla fragorosa cascata di Skogafoss, nell'omonimo paesino, dove il fiume si getta da 62 mt nel suo ultimo salto, prima di scivolare placido in mare.
Il percorso si sviluppa tra salite e pianori, risalendo la corrente verso il vulcano Eyjafjallajökull, mentre la vegetazione si fa via via più bassa e un manto di muschio copre ogni roccia
S'incontrano tratti di profondi canyon, vecchi di millenni, e cascate di ogni forma: se ne contano circa una ventina.
Quando è quasi ora di pranzo raggiungiamo le prime lingue di ghiaccio, ma non siamo attrezzati per continuare (il sentiero è aperto e percorribile da luglio a metà settembre) e così ci godiamo la ridiscesa a Skogar e la vista di tutte le cascate dalla nuova prospettiva!
Per chi vuole proseguire, si supera il fiume su una passerella e si risale sino alla zona dell'eruzione del 2010, raggiungendo un mondo in bianco e nero, dove è possibile pernottare al rifugio Fimmvörðuskáli, circondati dalla cenere.
E poi...
Infine l'ultima parte dell'escursione, altrettanto spettacolare, attraverso la verdeggiante Goðaland fino a Þórsmörk, a 25 km dalla cascata Skogafoss.
Escursione sul Krafla:
camminare su un vulcano attivo!
Un paesaggio lunare, fatto di vapori che escono dalle fratture del terreno, pozze ribollenti e colorate, lava scura e ancora calda e tratti ghiacciati.
Nella zona del Krafla ci sono un paio di perle da scoprire.
Una è Viti, incantevole lago vulcanico: la cima si raggiunge con una salita di una quindicina di minuti e il sentiero percorre l'intero bordo del cratere ormai spento, regalando bei panorami sui campi di lava circostanti.
Si avvista in lontananza e lo si raggiunge attraverso fiumi di lava, in cui inizia a crescere il muschio, primo colonizzatore di questo habitat.
Poco più di un km ad ovest inizia invece il trekking di Leirhnjúkur, spettacolare itinerario sulla parte attiva del vulcano, che si nasconde 2,5 km sottoterra, in questa piana.
Serve l'intera tavolozza per descrivere le sfumature che dei minerali che escono dal terreno!
Poi si raggiungono le pozze di minerali, che borbottano e ribollono, vomitando miasmi, fanghi e rivoli d'acqua calda.
Proseguendo si raggiunge il cuore del campo lavico, con un sentiero ad anello che scivola fra mucchi di lava, in forma di rocce, pietrisco e sabbia sottile.
E' davvero un mondo alla fine del mondo, dove il silenzio è completo, si riesce a sentire solo qualche folata di vento e il rumore dei propri passi.